LORO INDEBITANO IL COMUNE... E I RAVISCANINESI PAGANO!!!


Ancora stangate per i raviscaninesi. Lo scorso 17 novembre, nonostante la dura resistenza dei consiglieri di opposizione, la maggioranza ha approvato il bilancio di previsione 2012. In esso sono calcolati anche gli aumenti di Imu, Irpef e canone acqua, varati - con incasso retroattivo - nel consiglio dello scorso 30 ottobre. Tali rincari garantirebbero un gettito fiscale di circa 800mila euro, quasi a pareggiare il debito di un milione di euro che il sindaco Ermanno Masiello, nei suoi dieci anni di mandato, ha contratto con enti pubblici, piccoli e grandi imprenditori e professionisti. Secondo il consigliere di minoranza Giovambattista De Sisto, però, la seduta consiliare del 30 ottobre (che deliberava l’aumento delle imposte municipali del 100 per cento) sarebbe illegittima per il mancato raggiungimento del numero legale. Il regolamento comunale, infatti, prevede che in seconda convocazione servano almeno cinque consiglieri per deliberare, numero non raggiunto in quella circostanza. Tale inadempienza pregiudicherebbe quindi non solo l’esito del consiglio del 30 ottobre, ma anche - e soprattutto – la successiva approvazione del bilancio. Pertanto, in aula, l'opposizione ha chiesto che l’ufficio ragioneria quantificasse con esattezza l’ammontare del debito comunale, in modo da investire la Corte dei conti a pronunciarsi sulla questione. Cresce, intanto, il malcontento dei cittadini per questa nuova ondata di aumenti. 

A SCUOLA CON L'OMBRELLO


"Cresce la preoccupazione dei cittadini in merito alle condizioni dell’istituto scolastico “ Giovanni Falcone”. Inaugurato appena due anni fa, già sono moltissimi i disservizi denunciati: infiltrazioni d’acqua  nelle aule (riparate alla buona qualche giorno fa, dopo mesi), porte antipanico che non aprono, finestre che non chiudono, lampade nuove che non si accendono e totale assenza  di presidi igienici elementari quali carta igienica, sapone e detersivi. Alunni, genitori e personale su tutte le furie. Il sindaco Eramanno Masiello e la maggioranza che lo sostiene fanno finta di nulla. Si voltano dall’altra parte anche quando c’è da garantire la sicurezza di bambini e ragazzi. Il nostro futuro.

In questo scenario desolante, la dedica dell’edificio a un pilastro della giustizia e della legalità come Giovanni Falcone appare del tutto fuori luogo".

'A LIVELLA



Cari lettori,
chi di voi non conosce la famosa poesia di Antonio De Curtis in arte Totò ispirata al giorno della commemorazione dei defunti?
Nella notte in cui secondo un’antica diceria popolare lo spirito dei cari estinti potrebbe abbandonare la tomba e recarsi a casa dei propri cari, si incontrano nel cimitero di Napoli lo spirito del nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno, ardimentoso eroe di mille imprese e il malcapitato Esposito Gennaro netturbino, vicino di tomba del nobile signore.
Una pietra miliare nella nostra letteratura contemporanea, cui rimando i pochi che non la conoscono a farne visione.
Comunque, nel giorno dei defunti e in tutto il mese di novembre, ognuno di noi si reca al cimitero a far visita ai propri cari.
E come è giusto che sia ci si dedica  più che mai all’abbellimento delle tombe.
Qui a Raviscanina, ad esempio, l’impresa elettrica del comune si è messa a disposizione della cittadinanza per provvedere a installare la lampada votiva davanti alle tombe. Con un piccolo contributo di 10 euro ognuno di noi ha potuto avere la lampada davanti alla tomba dei propri cari.
Sembrerebbe che alcuni consiglieri comunali (ahi noi ancora in carica) abbiano fatto abbellire le tombe con diverse lampade ma, nel momento di dare il contributo richiesto, pare abbiano risposto ‘picche’.
Cari lettori,
questi personaggi che già imperversano in piazza per iniziare la solita bagarre pre-elettorale concepiscono la cosa pubblica in questo modo.
Usufruiscono anche dei ragazzi che han lavorato il 2 novembre per le luci votive al cimitero visto che probabilmente per loro ciò che è loro è loro è ciò che è pubblico è sempre  loro (questo il loro concetto di proprietà?).
Mi auguro, cari lettori, che vi ricordiate di tutto questo nel momento in cui questi personaggi entreranno nelle vostre case per cercare il voto che  servirà loro per continuare a fare ‘tabula rasa’ della cosa pubblica.


Antonello Ordani