Tra le tammurriate e il teatro classico napoletano della compagnia "Ketty Di Caprio"-che fanno da corollario all'evento- i riconoscimenti più prestigiosi vanno alla città di Caiazzo, che, rappresentata dal primo cittadino Stefano Giaquinto, riceve il premio "città della cultura", raccogliendo il testimone ideale da San Potito Sannitico, città vincitrice, lo scorso anno, del medesimo riconoscimento; il premio "Leggendo leggendo" va invece alla scrittice telesina Maria Pia Selvaggio che convince la fondazione prima, e la platea poi, con la presentazione del romanzo Lei si chiama Anna, che vede come personaggio principale Anna Fallarono di Amorosi e la sua relazione controversa con Camillo Casati Stampa di Soncino. Ancora premi all' Utic di Piedimonte Matese ("Sanità efficiente"), alla Banca Capasso Antonio per l'imprenditoria, alla Capriatese Calcio (sport), alla prof.ssa Lina Iannitti (scuola), a Sergio Scapagnini (cinema) e alla Musical Ailano (musica).
Tra i momenti più intensi della lunga serata va segnalato l'intervento di Carlo Pascarella, giornalista minacciato dalla camorra: in sala viene fatta ascoltare la telefonata agghiacciante che Pascarella ricevette, in seguito a un suo articolo pubblicato sul Corriere di Caserta, da parte di Michele Zagaria e Antonio Iovine, risalente al 2009. Carlo ha raccontato come , da allora, la sua vita sia cambiata e quanto sia importante l'impegno di tutti nella lotta alle mafie e all'omertà che le proteggono.
Infine il clou della serata, con l'assegnazione (finalmente!) del "Premio Olmo 2010". Tributo che va allo scrittore Pino Aprile, che con il suo best seller Terroni (100mila copie vendute) sta raccogliendo un enorme successo, da mesi, in tutta Italia. Il libro parla di sud, di appartenenza a questa meravigliosa terra che però, molto spesso, diventa anche oggetto di contestazione e discriminazione sociale. Essere meridionale significa, in certe aree della penisola, essere un "diverso", essere "peggiore". Sembra quasi un handicap da doversi scrollare di dosso. Un handicap fomentato dall'ignoranza di quella parte del paese che crede di poter nascondere il nero della propria coscienza con il verde della propria camicia.
GioV.