PICCIONE DI RITORNO




Cari lettori,
in quest’articolo voglio informarmi che finalmente, dopo tanti sforzi e parole espresse dai nostri articoli nel blog, qualcuno ha deciso di risponderci.
Infatti, in una fredda mattinata di marzo, “inciampai” su una lettera adagiata a terra, sull’uscio di casa mia, inviata da un “piccione viaggiatore”
La lettera era indirizzata a mio padre, e visto che ci trovavamo a fare colazione insieme gliela consegnai immediatamente; scritto a penna, sul fronte della lettera, il nome “Costantino”. Sul retro, invece, la destinazione: “all’amico “Ludovico” (nome di mio padre).
Dopo la lettura, mio padre mi informa che in realtà il vero destinatario della lettera non fosse lui, bensì il sottoscritto. Lessi la lettera, ed effettivamente mi riguardava.
Essa, con tanto di firma finale, a nome di Costantino De Cristofano (a cui rivolgo i miei complimenti per aver firmato in calce quanto scritto) si riferiva al mio articolo intitolato “Quod erat demostrandum” del 03/09/2010 (ovviamente l’articolo in questione è ancora disponibile sul blog).
Per quanto riguarda i contenuti, presumo che il diretto interessato non volesse che fosse pubblicata, e quindi, fino a desiderio contrario da parte sua, io non lo farò.
Altresì invece, in questa sede, voglio offrire qualche delucidazione ulteriore al mittente, e ovviamente ai lettori tutti.
Ho deciso di rispondere solo ora perché in questi mesi sono stato dibattuto se farlo tramite lettera o qui dal blog, ma poi ho deciso di farlo nel modo che mi appartiene, cioè rendendo accessibile a tutti quello che scrivo.
La lettera mette in evidenza nella sua prima parte lo spirito e la dedizione della Pro-loco Rupecanina per servire la comunità (cosa che francamente, né dal mio articolo né in altra sede io ho mai messo in dubbio o in discussione) per poi passare al fatto che né loro né altri, come ad esempio la squadra di calcio, hanno mai dato un connotato politico alle manifestazioni che hanno organizzato.
Caro amico, ma non fosti tu a tappezzare il paese di manifesti quando il Sindaco, allora “tuo”acerrimo avversario preferì dare la piazza alla manifestazione della Pro-loco Raviscanina (considerata all’epoca da te, come da noi, un suo diretto prodotto, ndr) relegando la vostra bella manifestazione medioevale sul castello?
Non ricordo il contenuto esatto del manifesto, ma di certo non andasti per il sottile.
Quindi spero di aver chiarito il primo punto, cioè che non sono io che vi ho accusato di “politicizzazione” ma siete stati voi stessi ad accusare il sindaco di fare “a chi figli e a chi figliastri”, pratica che a mio avviso ancora persiste.
La seconda parte della lettera verte invece sulla questione dei soldi.
Mi si informa che la Pro-loco Rupecanina non ha mai ricevuto mezzo euro dal sindaco.
Mi si dice che “potrei informarmi dai Capigruppo per i quali scrivo”.
Non accetto la palese provocazione restituendola al mittente, ma sicuramente mi informerò dal sindaco o dall’assessorato allo sport turismo e spettacolo per sapere com’è stata fatta la ripartizione dei soldi che l’assessorato regionale stanzia per l’organizzazione e la promozione degli eventi nei piccoli comuni.
E poi, non certo vi ho mosso un’accusa se e nel caso aveste percepito soldi per l’organizzazione del vostro calendario di feste, ma io ponevo un quesito ben diverso, cioè quello della probabile “rotazione” dei soldi a voi e alle altre associazioni, compresa la squadra di calcio. Visto che ora quello spirito di “sana competizione” tra di voi viene a mancare.
La lettera continua facendo riferimento al fatto che non ti “sei mai sfidato né direttamente né indirettamente con nessuno, andando avanti sempre per la tua strada”.
Da un lato ti do ragione, sei sempre andato per la tua strada senza mai sfidarti con nessuno, ma evidentemente e ricorderai bene, erano gli altri che si “sfidavano” con te, visto che eri l’unico ad organizzare qualcosa qui in paese, ma eri anche l’unica voce fuori dal coro, quindi, i tuoi “amici” di oggi (e anche quelli di allora) non sempre tentavano di mandare le cose per il verso giusto (cosa che comunque non gli riusciva, visto che le vostre manifestazioni erano e sono sempre molto belle e seguite) come appunto, il fatto della festa medievale di cui sopra.
La lettera si chiude con delle riflessioni politiche.
Qui resto veramente a bocca aperta quando, parlando della scelta politica fatta, cioè quella di stare nell’attuale maggioranza, viene definita “IL MALE MINORE”.
Caro amico,
ti do atto che con l’attuale opposizione si era arrivati ad un punto di non ritorno, ti do atto che nessuno come te o uno dei tuoi figli sarebbe dovuto essere indicato come candidato sindaco per le elezioni comunali del 2008 (cosa di cui non parli nella lettera, è una mia riflessione); e ti do atto anche in parte di aver tentato una terza strada alle due fazioni precostituite. E dico in parte perché sai bene che se avessi voluto fare una terza lista eri l’unico a poterlo fare, ma non credo che ci mettesti impegno nel farlo, cosa di cui, non fraintendermi, non te ne faccio una colpa.
Ma la vostra scelta di stare con l’attuale maggioranza fianco a fianco con il sindaco Ermanno Masiello, con l’assessore Corona (dimenticando questa volta tutte le frizioni passate…) e via discorrendo è a mio avviso molto discutibile.
Nella lettera indichi la scelta più o meno forzosa di stare con loro, tanto “per tentare di fare qualcosa per Raviscanina che ne avrebbe davvero tanto bisogno”.
Caro amico,
ma secondo te e quindi anche secondo tuo figlio che è direttamente interessato, nella compagine in cui vi trovate, è ancora possibile tentare di fare qualcosa per Raviscanina? No, perché noi stiamo ancora aspettando.
Fra quante altre elezioni inizierete a fare qualcosa?
Quante altre generazioni “Masiello” devono susseguirsi al potere per iniziare a vedere muovere qualche passo per il nostro paese?
Dimenticavo:
Semmai, per qualsiasi altra occasione, dovessi trovarti fuori casa mia, avrei piacere che suonassi il campanello e che ti fermassi qui a casa anche solo per cinque minuti come hai sempre fatto, visto che per me e anche per la mia famiglia, sei stato e sei sempre un amico e una persona rispettabilissima.
E lo stesso vale per la tua famiglia.
Auguro a tuo figlio buon lavoro all’interno della maggioranza, e a voi della Pro-loco un in bocca al lupo per la preparazione delle feste estive, vigileremo anche quest’anno.
E a voi, cari lettori, arrivederci e a presto.



Ant. Gimmi Ord.

CHIEDIAMO RISPETTO!


Cari lettori,
in questi giorni qui in paese ho notato alcune novità.
La prima è che finalmente è stato messo un accompagnatore sullo scuolabus dei bambini delle scuole elementari e delle scuole medie inferiori (così come credo sia previsto dalla legge, ndr).
Non so però, cosa preveda la legge per l’assegnazione di tale compito o mansione.
E’ stato assegnato per concorso? Per merito? Per graduatoria? Per simpatia o per conoscenza? Io non lo so … c’è qualcuno di voi che saprebbe dirmelo? Sindaco, ha qualcosa da dire in merito? Lo sa che se probabilmente avesse assegnato tale incarico per “conoscenza” sarebbe un’ irregolarità?
E ho appreso anche un’altra notizia, a quanto pare anche questa abbastanza singolare. Sembrerebbe che alcuni nostri compaesani abbiano l’abitudine di utilizzare la fotocopiatrice e il servizio fax del comune come se fossero di pubblico utilizzo. Caro sindaco, mi scusi, ma il comune è forse diventato un ufficio privato? Capisco la buona volontà di fare un favore, in caso di necessità e urgenza, ma a quanto pare è una pratica abbastanza consuetudinaria. Sindaco, per informazione, ma è un servizio che offrite a tutti i cittadini, o solo a pochi eletti? Sa, cerchiamo di informarci, perché così magari anche noi altri cominceremo ad usufruire del servizio.
Cari lettori,
io non comprendo il motivo per cui accade tutto ciò qui in paese. C’è da dire che la politica dei favoritismi e del “lassaiz-faire” (lasciar fare) applicata dalla nostra amministrazione incomincia ad essere abbastanza antipatica e incomprensibile. E non comprendo perché noi raviscaninesi, un popolo che si è sempre contraddistinto per il suo carattere forte e tenace, stia permettendo che accadano queste, come altre “stranezze” che ormai si ripetono con frequenza nel nostro paese.
E soprattutto non comprendo come una classe politica composta in maggioranza da giovani, da laureati e da persone di ispirazione socialista si presti a permettere questa grande mancanza di rispetto per le istituzioni e soprattutto, cosa ancor più grave, per la Pubblica Amministrazione, di cui loro stessi dovrebbero essere i primi difensori e garanti.
Attendo (vanamente,ndr) qualche risposta.




Ant. Ord.