UNA FARSA NELLA FARSA


Le recenti elezioni primarie per la nomina del segretario del Partito Democratico ci hanno fornito l'ennesima dimostrazione dell' inadeguatezza politico-amministrativa dello stesso partito, a livello nazionale e locale.
A livello nazionale la farsa è sotto gli occhi di tutti, il PD è un'armata brancaleone alla continua ricerca di un'identità, un teatrino dell'assurdo dove avvoltoi occulti (D'Alema, Fassino) tramano segretamente servendosi di prestanomi di facciata (Bersanetor, Franceschini). Per non parlare dei continui vergognosi scandali che ne coinvolgono i nomi più altisonanti. Altro che elezioni, il partito andava sciolto il 25 ottobre.

A Raviscanina invece, la farsa delle primarie è andata in scena proprio il 25 ottobre, quando cioè, per le operazoni di voto, è stata messa a disposizione del partito addirittura la casa comunale, la casa di tutti i cittadini e non di una bandiera politica.

Faccio rilevare che la maggior parte delle segreterie di partito e le organizzazioni italiane del PD non hanno neanche pensato di usufruire delle sedi comunali per votare il segretario del loro partito, organizzandosi in sedi diverse o in gazebo appositamente allestiti. Ma si sa, Raviscanina è sempre un'area a statuto speciale. Qui basta avere il sindaco del PD e "toh", magicamente, la nostra (!!!) casa, diventa la casa del suo partito, diventa casa sua.

Mi chiedo se tutto ciò sia tollerabile. Qui non ci sono discorsi politici da fare, nè giochi delle parti di maggioranze e opposizioni, io descrivo semplicemente un comportamento, il solito comportamento arrogante e pretestuoso dei nostri amministratori. Il canovaccio è sempre lo stesso: il bene di tutti che si trasforma in privilegio per pochi. E' accaduto con il campo sportivo (dato in gestione a privati), si è continuato con le primarie del PD. Mi chiedo cos'altro ancora ci toglieranno. Incrociamo le dita.


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