IL PD CONTRO MASIELLO!


Pubblichiamo le sorprendenti e pesantissime dichiarazioni del segretario del PD alifano Gianfranco Di Caprio, all'indomani di alcune affermazioni del sindaco Masiello apparse su un quotidiano locale. E' la prima volta che un vertice locale del PD si espone pubblicamente in maniera così dura contro un suo tesserato. Ma non aggiungiamo altro. buona lettura
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Alife(Ce)- Con riferimento all’articolo pubblicato a mezzo stampa in cui il Sindaco di Raviscanina, nonché Presidente della Comunità del Parco Regionale del Matese, nonché vice presidente del Consorzio del Metano (che vede Presidente l’ex Sindaco di Alife, avv. Roberto Vitelli), evidenziava lo scarso risultato ottenuto dal PD in Provincia di Caserta (e in particolare nel Comune di Alife), ritengo doveroso, essendo stato chiamato in causa direttamente insieme a tutta la dirigenza del PD alifano, fare delle precisazioni. Raccogliendo l’invito ad una riflessione profonda sull’esito del risultato elettorale, cosa da me già espletata nella seduta assembleare del PD di Alife del 9 aprile 2010 (ove mi è stato rinnovato in maniera plebiscitaria un incarico mai messo in discussione), dico che sono completamente in accordo con Masiello quando afferma che “la dirigenza deve lavorare duramente per una vera e propria ricostruzione e deve essere rivista l’offerta politica perché i cittadini non si riconoscono più nel nostro progetto politico”. Quello che ci divide non è la forma ma la sostanza. Il Partito Democratico ad Alife ha raccolto 655 voti con 453 preferenze attribuite a Vincenzo Cappello, candidato alla Regione per il PD: ebbene, il contributo dato a Vincenzo Cappello dal Comune di Alife rappresenta il 6% di tutti i voti da lui ricevuti in Provincia di Caserta. Pensate che in tutti e dieci gli altri Comuni del Collegio n. 1 di Alife (quello delle provinciali per intenderci) le preferenze complessive per Cappello sono state 668: come dire che Alife, da solo, è valso per il Sindaco di Piedimonte Matese quasi il risultato di tutti gli altri comuni che decidono e hanno deciso la candidatura provinciale del PD. Il voto alle provinciali, invece, ha visto ad Alife assegnare 172 preferenze a Masiello (PD) e 406 a Ventriglia (Moderati per Stellato), per un totale di 578 voti di area PD. Già prima delle elezioni si è scatenato un polverone sulla questione dell’appoggio ufficiale o meno del Circolo PD di Alife alla candidatura Masiello. Ribadisco che mai il PD di Alife ha scelto di abbandonare il candidato ufficiale. La questione di fondo è molto più semplice: una grossa parte del PD alifano si è riconosciuta nella candidatura del nostro tesserato Vincenzo Ventriglia nella lista “Moderati per Stellato”. Pensate che sfogliando i giornali ho potuto apprezzare la grande soddisfazione da parte del PD di San Marco Evangelista per il successo di Gabriele Cicala eletto con 1.928 voti (circa il 18% dei consensi): successo condiviso dal Sindaco, dalla sezione del PD (segretario in testa) e dall’on. Stefano Graziano. Unico particolare che a me era ignoto: Cicala è stato eletto proprio nella lista “Moderati per Stellato”. A questo punto inviterei io Masiello ad una riflessione: non è che un eccesso di presenzialismo da parte sua abbia fatto si che l’elettorato alifano non si riconoscesse nella sua proposta, chiedendo a sua volta legittima visibilità? Non è che forse la gente è stanca della solita politica e della ricerca affannata della poltrona? Non è che forse i cittadini sono stufi di vedersi rappresentati sempre dagli stessi personaggi? E con quali risultati? Avrà provato a pensare che i ruoli che occupa sono dovuti in parte anche ai voti che il Partito Democratico raccoglie in altri contesti come quello di Alife? I voti personali per Masiello a Raviscanina (467) rappresentano un ottimo risultato: sapete Vincenzo Cappello quanti ne ha presi? 134. Perché questo divario enorme? Aggiungo un’ultima considerazione numerica. Nel suo manifesto di ringraziamento ha evidenziato lo scarso risultato ottenuto ad Alife. La cosa simpatica (e opportunamente trascurata) è che, se anche tutti i voti raccolti dal centro-sinistra ad Alife (compresi quelli di IdV e SeL) fossero andati al candidato del PD, questo avrebbe raggiunto 2.051 preferenze nel Collegio, pari al 15% dei voti validi. Ovvero la non elezione: come cinque anni fa del resto, quando Masiello, appoggiato dall’allora Margherita, raccolse ad Alife poco più di 300 preferenze! Tutti sono bravi a cercare colpevoli o capri espiatori, ma le valutazioni si fanno sulla base di ragionamenti o, meglio ancora, dei numeri: quindi colgo questa unica ed ultima occasione per invitare Masiello ad una riflessione comune, senza dare adito ad ulteriori ed inutili polemiche che nulla aggiungono al già difficile percorso di costruzione del PD locale e casertano.

Il Segretario del Circolo PD di Alife, Gianfranco Di Caprio


(FONTE: http://altocasertano.wordpress.com)

LA POLITICA, UN FILO SOTTILISSIMO


La congenialità delle elezioni e, se vogliamo, il fascino di esse è in quel filo sottilissimo che separa l'opinabile dalla certezza. E' affascinante osservare come le promesse, i comizi, le campagne elettorali serrate poi sfocino (e talvolta naufraghino) nella certezza del dato elettorale. Nel risultato, insomma. Io amo molto la polemica, il confronto, le idee ma -chi mi conosce lo sa- sono particolarmente attratto anche dal "risultato finale", dal compimento concreto e obbligatorio senza il quale le parole, così importanti e profonde, produrrebbero solo altre parole, perdendo di fatto il loro intenso significato.

E oggi voglio parlare proprio di dati, date e numeri, analizzando concretamente la disfatta elettorale del sindaco Masiello.
Dopo la vittoria facile del 2003 alle elezioni comunali (190 voti di scarto sulla lista Forza Pares del dott. Castrillo), nel 2005 comincia la scalata alla poltrona del consiglio provinciale da parte del nostro sindaco, che si candida con la (fu) Margherita ottenendo 1899 voti in totale, 559 dei quali provenienti da Raviscanina. Troppo poco, ed Ermanno va incontro alla sua prima batosta elettorale: non eletto.
Tutto continua ad essere facile, però, tra le mura amiche della Rupe e nel 2008, precisamente nelle elezioni comunali del 13 aprile, la coalizione Libertà e progresso demolisce la lista avversaria (Insieme per Raviscanina) ottenendo numero 728 voti contro 378. Uno scarto così ampio, a Raviscanina, non si era mai visto.
Dopo quella valanga di voti, la scalata provinciale del 2010 si profila operazione molto più realistica per il sindaco: il risultato del 2005 infatti, seppur fallimentare, era figlio di un'ovvia inesperienza politica dettata anche dalla giovane età. Nel 2010 invece, dopo l'esperienza maturata alle provinciali, dopo altri cinque anni di amministrazione comunale, e quindi di potere, i voti sarebbero presumibilmente raddoppiati (come minimo!), o almeno quasi sempre va a finire così. Il profumo del volo è troppo vicino per non provare a spiccarlo. Ma ecco riemergere quel filo sottilissimo, il filo che dal presumibile e dal "quasi", sfocia... naufraga nella realtà. Le elezioni del 28 e 29 aprile del 2010, sentite tantissimo dal sindaco e dai suoi fedelissimi, recitano a Masiello 467 preferenze a Raviscanina, 1483 preferenze totali nel collegio. A cinque anni dalla prima grande sconfitta politica, il sindaco riesce non solo a non guadagnare voti, ma perfino a perderne. 416 in totale, 92 a Raviscanina. Il volo è ancora rimandato. Stavolta chissà a quando.
Ma c'è ancora un dato che va analizzato, il dato che, sono sicuro, fa più male di tutti. Ad oggi, infatti, non sono trascorsi ancora due anni dal 13 aprile 2008, data dei 728 voti alla lista Masiello, la più larga vittoria nella storia della nostra città. Eppure lo stesso Masiello, dopo due anni scarsi, deve fare i conti con un'emorragia di voti spaventosa almeno quanto la sua vittoria alle comunali nel 2008. Ermanno ha perso 261 voti in 700 giorni. Quasi uno ogni tre giorni. Numeri da ecatombe politica.
Questi i numeri. Questi i dati. Questi i fatti.

Solo partendo da queste realtà si può muovere a successive considerazioni. Ad esempio ci si potrebbe domandare il perchè di questo disastro. O meglio potrebbero domandarselo loro, perchè noi la risposta l' abbiamo e la scriviamo continuamente sul nostro blog dallo scorso 26 giugno, giusto per restare in tema di date. La motivazione si chiama immondizia, ma anche acqua, tasse barbaramente aumentate, inefficienza dei servizi, lavori pubblici assurdi, sprechi, disinteresse per la disoccupazione, farmacia chiusa, zero salvaguardia dell'ecologia e zero valorizzazione del territorio.

Ovviamente, sarei uno sprovveduto se non lo ammettessi, l'emorragia di voti è sicuramente frutto anche di alleanze poco remunerative da parte del dott. Ermanno. E' evidente che, nella lista Ordem y progreso, qualcuno abbia tirato acqua al proprio mulino. E i mulini, a quanto pare, sono tanti. Altro che speculare sulle dichiarazioni di voto (vere o presunte) di Quinzio! Invece di preoccuparsi dei voti dell'opposizione, sarebbe stato meglio cercare di assicurarsi i per nulla facili voti dei compagni di cordata. Voti che il sindaco, anche giustamente, ha calcolato come sicuri. Voti che però mancano. Ne mancano tantissimi.

E così ci si ritrova su quel filo sottilissimo, a un passo dall'esordio di una grande carriera politica finalmente fuori dai confini di Raviscanina. E così, dopo averlo oltrepassato, dopo aver fatto i conti con il risultato finale (quello che concreta il mistero delle parole), ci si ritrova a fronteggiare una sconfitta figlia di molte cause, non ultima la sfiducia subita dal tuo stesso gruppo elettorale.

Signori, è la politica. Si fa, e si subisce. In questo caso è lei, il filo sottilissimo. Il filo che fa delle parole e delle strategie un piacevole preludio all'invadenza dell'oggettività, all'ineluttabilità dell'imprescindibile risultato finale.


E questa volta è una Waterloo. Da ogni punto di vista.



gVn



P.S.: i dati sulle elezioni provengono dal sito internet del Ministero dell'Interno (www.interno.it).

P.S. 2: Auguri sinceri di buona Pasqua ai nostri lettori da parte dello staff di RaviscaninaVoceLibera.