LA NOTTE DELLA REPUBBLICA





Cari lettori, questa è una delle giornate più significative della storia moderna. Il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha rassegnato le dimissioni. E’ finita una fase storica durata diciassette anni. Una fase storica che vedrà scrivere fiumi di parole su quel che è stato, quel che sarà e quel che sarebbe potuto essere e sul come sia potuta succedere. Una fase storica piena di contraddizioni, controversa, strana e per certi aspetti divertente. Ma è finita. Il presidente (ex) del consiglio ha abdicato. E non ha certo abdicato volentieri. Ma ha dovuto per forza. Il malcostume, la crisi economica, il debito pubblico, il mal funzionamento della macchina amministrativa, sono solo alcuni esempi che han dovuto portare Silvio Berlusconi alla resa. Ora tocca alla storia giudicare sul suo operato. Il popolo lo ha già fatto. La resa, ecco, secondo me è l’unica strada da percorrere quando l’operato di chi governa non è quello che si avevano prefissato. Governare, guidare, rappresentare il popolo, troppo difficile di questi tempi. Rappresentanti del popolo, che purtroppo ci rappresentano sempre così poco. Eppure nelle campagne elettorali ci “massacrano” le orecchie dicendo di voler fare un sacco di cose. Ad esempio Silvio Berlusconi era partito nel lontano 1994 che voleva fare dell’Italia una Nazione moderna, “sburocratizzata”, con un alto tasso di occupazione, con uno snellimento della pubblica amministrazione, insomma, un programma ricco e folto di grandi imprese. “Farò diventare l’Italia come il Milan diceva in alcuni interventi (il grande Milan della metà degli anni ottanta si intende, calcisticamente parlando). Nulla di tutto questo, anzi l’Italia è diventata come la Grecia (anche se campione d’Europa nel 2004 non è certo un esempio che avremmo dovuto seguire, sempre calcisticamente parlando). “Adieu, adieu addio al mondo, ai ricordi del passato, ai sogni mai sognati ad un attimo d’amore che mai più ritornerà (Un vecchio frak, cover di Enrico Ruggeri 1984). E’ finita così. Un atto di responsabilità per il bene della nostra nazione.

Ora cari lettori proviamo a trasportare il nostro ragionamento nel nostro piccolo comune. Vi propongo una carrellata di eventi accaduti solo in questi ultimi due mesi, per quelli precedenti possiamo “spulciare” nelle pagine del blog per leggerne delle belle.
Inizio nel dirvi che nel nostro paese la festività del 4 novembre è stata festeggiata con la lettura delle poesie dei bambini sotto l’altare dei caduti il giorno 3 novembre, e sapete perché? perché il sindaco non sarebbe potuto essere presente il giorno 4 per un impegno” improrogabile” (penso che neanche i sindaci della lega nord siano arrivati a tanto).
La mensa scolastica non è ancora iniziata, con le mamme dei bambini sul piede di guerra e il sindaco che non spende una parola e non da alcun cenno su quello che si deve fare. Su questo punto pregherei “sua eccellenza” il dottor Sindaco di dare una risposta a breve, ma non a me, alle mamme e soprattutto ai bambini che ci stanno rimettendo per un vostro ritardo ingiustificato.

Vengono nominati assessori esterni “NON ELETTI DAL POPOLO” calpestando la democrazia in ogni sua forma.

Le luminarie al cimitero sempre SPENTE.


Aumento incondizionato delle tasse comunali (loro giustificano la cosa dicendo che non ci son soldi nelle casse, ma se fosse così perché continuano a nominare assessori esterni che gravano sulle casse del comune?). Questi sono solo alcuni esempi di quello che la nostra “AMMINISTRAZIONE FANTASMA” continua a fare per il nostro paese, e ci tengo a precisare, ho elencato solo fatti relativi gli ultimi due mesi.

La mia impressione è che il sindaco, ormai in “scadenza di contratto”(ultimi due anni di attività poi non potrà ricandidarsi) sia stanco. Eppure era partito che voleva rivoltare questo paese come un “calzino”. Diceva nei suoi discorsi del lontano 2003 che il nostro paese era rimasto troppo indietro e che con lui avremmo recuperato il “gap” che ci vedeva inseguire i comuni adiacenti (dimenticando un piccolo particolare, nei dodici anni precedenti a farci perdere terreno era stato proprio il padre che è stato il suo predecessore per ben tre mandati, 1989-2003).

Cari lettori, credo che anche l’epoca Masiello sia volta a conclusione. Se il sindaco vuole bene al suo paese come ha più volte detto non ha altra scelta che quella di rassegnare le dimissioni anticipatamente. Sarebbe un atto di responsabilità quello di far commissariare il comune per questi due anni per poi andare serenamente alle elezioni del 2013. Se il sindaco non dovesse seguire questa strada mi rivolgo ad alcuni consiglieri comunali: per il bene del paese dovreste non rinnovare più la fiducia al vostro sindaco, un atto di responsabilità da parte vostra verso il vostro popolo e verso i vostri elettori sarebbe più che doveroso.

Sono convinto che anche loro si rendono conto della situazione, e quindi come rappresentanti del popolo dovrebbero agire come il popolo chiede. DIMISSIONI.



Antonello Ordani