IL PRIMO MAGGIO VISTO DA ME


Nel giorno in cui sindacalisti e politici - cioè persone che non hanno mai lavorato - ci spiegano i valori del lavoro in cortei e concertoni, in Italia le cose vanno più o meno così: i giovani studiano senza alcuna prospettiva futura se non quella di abbandonare l'Italia; i lavoratori statali hanno gli stipendi più bassi e tassati d'Europa; i lavoratori delle fabbriche pregano di arrivare alla fine del mese senza essere licenziati; i titolari dei negozi chiudono bottega strangolati da Equitalia e dalle banche; i piccoli imprenditori si suicidano.

Nonostante ciò, i nostri cari politici e i nostri carissimi sindacalisti oggi festeggiano e ci danno lezioni. Da stamattina sono tutti a Roma a cantare e ballare al "Concertone del primo maggio", pagato con i soldi dei contribuenti. Ma in fondo hanno ragione, fottono i cittadini da cinquant'anni, sono dei parassiti, non hanno da lavorare o studiare perché lo facciamo noi al posto loro... perché mai dovrebbero stare a casa in una giornata così bella?

A Raviscanina io e qualche altro abbiamo la fortuna di studiare, altri ragazzi si devono accontentare di qualche giornata "a nero" o sperare nell'arruolamento, altri ancora sono costretti a trasferirsi in Svizzera per lavorare un pò di mesi nella centrale nucleare di Beznau (dove circa un mese fa si è guastato un reattore).

E anche qui siamo costretti a vedere una politica che elargisce lauti mensili a persone non elette dal popolo, siamo costretti a vedere amministratori ricchissimi che non hanno mai lavorato in vita loro, persone che hanno ridotto la nostra città in condizioni vergognose. 
I bilanci sono in rosso fisso, le tasse su T.A.R.S.U e acqua sono alle stelle, e non oso immaginare quando entrerà in vigore la tanto famigerata IMU.

A proposito di IMU, il sindaco di Polistena (RC), dr. Michele Tripodi, ha varato l'abbattimento dell'IMU sul 90% delle case dei suoi concittadini. Qualche sindaco serio, fortunatamente, esiste ancora. Farlo anche qui? Seh, vabbè...

Dunque, oggi le persone serie non hanno niente da festeggiare. Bisogna solo riflettere su quanto certi parassiti abbiano distrutto il lavoro dei nostri padri e il nostro futuro. 
E ricordarcene quando andremo a votare, ammesso che votare abbia ancora un senso in questo Paese.


Giovanni